LABOMAR una gemma di Piazza Affari

LABOMAR una gemma di Piazza Affari

Istrana, a una ventina di chilometri da Treviso, qui opera una delle più promettenti aziende sbarcata di recente a Piazza Affari: la LABOMAR.

 

Cosa Produce

 

Nata nel 1998 e fondata da Walter Bertin, farmacista di terza generazione, la Labomar è specializzata nella creazione di prodotti per importanti aziende farmaceutiche.

Fra questi troviamo integratori alimentari, probiotici, dispositivi medici e alimenti speciali per le persone affette da patologie metaboliche, a cui si aggiunge la produzione di cosmetici quali: preparati per l’igiene orale, la protezione solare e la cura della pelle, o composti specifici per acne, dermatiti e bruciature.

È sufficiente navigare nel sito dell’azienda (Labomar.com) per restare colpiti dai numerosi ambiti della nutraceutica presidiati dall’azienda e nel luglio del 2020 la Labomar ha festeggiato il trecentomilionesimo pezzo prodotto dai propri stabilimenti.

La foto qui a fianco ritrae il fondatore Walter Bertin in quell’occasione e le confezioni nell’immagine contribuiscono meglio a fornire un’idea della vastità dei composti prodotti dalla Labomar.

Ma cuore pulsante dell’azienda, il punto dove tutto parte è la ricerca scientifica: un’attività protesa nello sviluppo di tecnologie e formulazioni innovative che, grazie al supporto di una rigorosa documentazione scientifica, entreranno nel catalogo di grandi aziende farmaceutiche e distribuite in Italia e nel mondo.

 

Le prospettive

 

Il settore della cura e del benessere delle persone è un mercato in crescita nel medio e lungo termine e si inserisce a pieno titolo in uno dei megatrend che interesseranno i prossimi decenni.

In questo contesto, le grandi aziende farmaceutiche stipulano sempre più accordi con aziende esterne specializzate per ridurre tempi e costi dello sviluppo dei prodotti che verranno poi commercializzati.

Tipico esempio è l’accordo commerciale che Labomar ha sottoscritto a gennaio con Bayer, multinazionale con cui collabora da oltre sei anni. Labomar svilupperà e produrrà 4 referenze della “Aspi Gola® Natura” in diversi gusti e presentazioni farmaceutiche, mentre Bayer si occuperà̀ della distribuzione.

Da qui emerge non solo la capacità di sviluppo e produzione nei propri stabilimenti di prodotti ad elevato standing qualitativo e riconosciuti dai colossi della farmaceutica, ma anche la volontà di guardare al futuro e pensare in grande.

La strategia di Walter Bertin, e dei manager dell’azienda, è quella di continuare a crescere passo dopo passo cogliendo le opportunità e le sfide del mercato.

Anche per questo nel novembre del 2019 Labomar ha acquisito la canadese Entreprises Importfab specializzata nella produzione e confezionamento di farmaci, dispositivi medici, cosmetici e prodotti nutraceutici, con licenze produttive Health Canada e FDA. Si tratta di un passo importante che consente di presidiare meglio il mercato di oltreoceano e ha permesso un salto significativo nel fatturato.

 

Una nuova sede a misura di dipendente

 

Con l’acquisto di un terreno di 53.000 metri quadri, Labomar ha consolidato la sua presenza sul territorio di Istrana mettendo le basi di quella che sarà la nuova sede della Società.

Al momento dislocata in 4 sedi (tra uffici e stabilimenti), l’azienda ha progettato una nuova “casa” che sarà realizzata secondo quello che è il principio che da sempre ispira l’attività di Labomar: al centro le persone e il loro benessere.

La nuova sede ospiterà spazi comuni di condivisione, una biblioteca e una palestra e, quasi un unicum nelle aziende italiane, una mensa in cui si potranno gustare frutta e verdura a chilometro zero e coltivati nell’orto aziendale.

Soprattutto la nuova sede darà ancora più spazio ai laboratori di ricerca e sviluppo, dove verranno avviati nuovi progetti anche ospitando personale esterno.

La nuova sede non costituisce quindi solamente una nuova “casa” ma diventa così il luogo dove realizzare il grande obiettivo di Labomar: diventare un centro di riferimento per l’innovazione nella nutraceutica.

 

I risultati

 

Recentemente è stato annunciato dalla società il preliminare del fatturato 2020 pari a 61,1 milioni, che evidenzia un aumento del 26,3% sul consolidato del 2019.

È la prima volta che vengono inclusi per un intero anno i ricavi e la marginalità della Entreprises Importfab acquisita nel 2019, mentre il fatturato della sola Labomar nel 2020 è stato pari a circa 51,8 milioni di euro con un incremento del 10,2% sull’anno precedente.

Già questi dati preliminari indicano come la crescita per linee esterne abbia consentito a Labomar di accelerare sui ricavi.

Questo aspetto è ben rappresentato dal grafico a fianco che mostra il fatturato dell’azienda nel corso degli ultimi 4 anni e che evidenzia l’accelerazione dei ricavi negli ultimi due anni con un tasso annuo composto di crescita nel quadriennio (CAGR) del 13,4%.

L’approvazione del progetto di bilancio 2020 avverrà il 29 marzo, data in cui potremo meglio entrare nel dettaglio delle singole voci del conto economico. L’aspetto interessante è che già nel primo semestre del 2020 l’azienda è stata in grado di segnare un utile netto di 3,6 milioni, contro i 4,2 del 2019, e diminuire il debito generato dall’acquisizione canadese da 28,7 milioni a 26,3.

 

Patent Box

 

Nel 2021 Labomar ha siglato un accordo con l’Agenzia delle Entrate che permetterà di accedere all’agevolazione fiscale concessa dal Patent Box.

Con tale accordo il Gruppo otterà un beneficio fiscale di 0,9 milioni di euro per il quinquennio 2016-2020 attraverso una parziale esclusione dal reddito imponibile per l’utilizzo di alcune “proprietà intellettuali” quali marchi d’impresa, brevetti industriali, processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico.

Gli effetti del beneficio saranno riflessi nel bilancio d’esercizio 2020 con un vantaggio fiscale che si protrarrà fino al 2025, ciò consentirà di migliorare ancor di più i risultati economici e di supportare gli investimenti del Gruppo.

 

Conclusioni

 

Labomar già nel primo giorno di contrattazioni (5 ottobre 2020) ha segnato un rialzo del 19,2% rispetto al prezzo di quotazione di 6 euro, segno del forte interesse della comunità finanziaria.

Da inizio anno le quotazioni sono ulteriormente salite e stanno consolidando poco sopra gli 8 euro per azione.

Il profilo della società si conferma interessante sia per il settore in cui opera sia per la forte vocazione alla ricerca e allo sviluppo di nuovi preparati; la visibilità del gruppo è altresì comprovata dagli accordi in essere con multinazionali farmaceutiche.

Il posizionamento strategico e l’ampia gamma dei prodotti contribuiscono a renderla una gemma del listino che potrà fornire soddisfazioni in un futuro non troppo lontano.

 

Avvertenza: l’analisi ha esclusivamente finalità informative e non costituisce sollecitazione all’investimento; ogni lettore è personalmente responsabile per le conseguenze di qualsiasi natura nell’utilizzo di questo materiale

 

 

Maurizio Mazziero
maurizio@mazzieroresearch.com

Fondatore della Mazziero Research, socio Professional SIAT (Società Italiana di Analisi Tecnica), si occupa di analisi finanziarie, reportistica e formazione. Partecipa al Comitato di Consulenza di ABS Consulting, collabora con OROvilla per le dirette social settimanali e la redazione del mensile ORONews. Autore di numerosi libri, fra cui “Investire in materie prime” e “Guida all’analisi tecnica”, viene spesso invitato come esperto di mercati ed economia in convegni, seminari e programmi radiotelevisivi; pubblica trimestralmente un Osservatorio sui dati economici italiani.

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