Fisco Amico: obbligo di conto corrente per pagare l’F24

Fisco Amico: obbligo di conto corrente per pagare l’F24

Modello_F24Quando ci si vuole ingraziare i contribuenti si utilizza un termine magico: Fisco Amico; se invece poi si va a vedere la realtà: non solo il Fisco in Italia presenta un’imbarazzante voracità, ma fa anche di tutto per complicare gli obblighi di dichiarazione e di pagamento.

Il primo ottobre sarà la volta del modello F24, perché da quella data verranno imposti una serie di vincoli che, se da un lato rendono al Fisco più facile ed economica la ricezione telematica dei pagamenti, obbligano i contribuenti a una serie di incombenze, fra cui l’apertura di un conto corrente.
Ma vediamo con ordine le modifiche.
Ancora oggi diverse fasce di contribuenti, dopo aver ricevuto l’F24 compilato dal commercialista, dal CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o dal Comune stesso per i tributi locali, si recava in banca o in posta a pagare il bollettino.

Dall’1 ottobre, non si potrà più pagare in posta o in banca se l’F24:

  • Supera i 1.000 euro
  • Presenta dei crediti in compensazione

Qui la repressione sta nel contrasto alla circolazione di contante e quindi anche i 10 milioni di cittadini ultrasettantenni dovranno diventare esperti informatici.
Le soluzioni rimanenti quindi saranno le procedure di Home Banking, delle banche convenzionate, e F24Web o F24 online, dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Vediamo l’Home Banking, dove il pagamento dell’F24 verrà bloccato se:

  • Sono presenti crediti in compensazione con saldo finale zero
  • Titolari di partita Iva desiderano compensare crediti superiori a 5.000 euro

Visto che la banca richiede un pagamento dal Fisco per la riscossione, il Fisco cerca di evitare di doverla pagare se non incassa nulla.

A questo punto, se il contribuente ricade nelle limitazioni di cui sopra non potrà far altro che pagare con F24Web o F24 online e quindi premunirsi per tempo del PIN per poter accedere richiedendolo all’Agenzia delle Entrate.
Ma le peripezie del ligio contribuente non saranno terminate visto che:

  • Il pagamento verrà rigettato se il codice fiscale del contribuente dell’F24 è diverso da quello del titolare del conto corrente di addebito.

Ciò significa che per pagare l’F24 chi NON ha un conto corrente bancario DOVRA’ APRIRLO !!

Difficile entrare nella ratio di questa norma, visto che non comporta risparmi di spesa, arduo inoltre motivarla come:

  • Procedura antiriciclaggio, visto che in ogni caso sono noti sia il codice fiscale di chi paga materialmente sia il codice fiscale del contribuente F24.
  • Procedura antitruffa, visto che l’accesso al sito dell’Agenzia delle Entrate è protetto con password e PIN.

Quindi, assodato che la ratio è piuttosto vacillante dato che non implica risparmi di spesa, sembrerebbe una norma di ristoro per le banche a fronte dei possibili minori introiti derivanti dalle limitazioni dei pagamenti via Home Banking o sportello bancario. Si tratta ovviamente di un’ipotesi e siamo disponibili a ospitare eventuali precisazioni che dovessero giungere dai soggetti interessati (Fisco, banche, posta).
Resta il fatto che un genitore non potrà più pagare l’F24 dei propri figli, i quali dovranno aprirsi un conto corrente personale anche se i loro introiti non lo giustificano.

Esiste un’alternativa a tutto questo?
Certo, si incarica un commercialista di eseguire il pagamento; il professionista non lo farà gratuitamente è ovvio, ma oltretutto occorre avere ben chiaro in mente che:

  • La responsabilità del mancato pagamento sarà sempre e comunque del contribuente, che eventualmente si potrà a sua volta rivalere sul professionista.

Siamo giunti alla fine di questa puntata della Telenovela Fisco Amico, chissà cosa si inventeranno domani per evitare di cambiare Paese Canale; dopo Tasi e Tari la trama si fa sempre più avvincente…

Non resta che indicare il provvedimento che ha introdotto le modifiche che abbiamo descritto: si tratta dell’art. 11 del Decreto Legge 66/2014, che per ironia della sorte è stato denominato Decreto Bonus Irpef…
e per fortuna che si trattava di un bonus!

 

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Maurizio Mazziero
maurizio@mazzieroresearch.com

Fondatore della Mazziero Research, socio Professional SIAT (Società Italiana di Analisi Tecnica), si occupa di analisi finanziarie, reportistica e formazione. Partecipa al Comitato di Consulenza di ABS Consulting, collabora con OROvilla per le dirette social settimanali e la redazione del mensile ORONews. Autore di numerosi libri, fra cui “Investire in materie prime” e “Guida all’analisi tecnica”, viene spesso invitato come esperto di mercati ed economia in convegni, seminari e programmi radiotelevisivi; pubblica trimestralmente un Osservatorio sui dati economici italiani.

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