14 Mar Aspettando Moody’s – Domani 15 marzo il giudizio
Domani sera, 15 marzo, a mercati chiusi Moody’s si esprimerà sul rating dell’Italia.
Moody’s è attualmente l’agenzia di rating più severa nei confronti dell’Italia con la sua valutazione Baa3, appena un gradino al di sopra del livello dei titoli spazzatura. Si veda anche la tabella qui sotto.
La decisione è stata assunta il 19 ottobre scorso (si veda articolo qui), dopo aver posto sotto osservazione il nostro Paese il 25 maggio dello scorso anno (si veda anche quanto scritto nel 31° Osservatorio al riguardo).
Oggi ci troviamo in una condizione in cui:
- L’Italia è in recessione tecnica (3° e 4° trimestre 2018 con crescita negativa).
- Gli obiettivi di debito/PIL e deficit/PIL sono stati oltrepassati (si veda articolo qui).
- Il debito pubblico, dopo la diminuzione di fine 2018, si trova a livelli superiori all’anno scorso ed è in procinto di segnare un nuovo record domani 15 marzo alla pubblicazione del debito di gennaio (si vedano le nostre stime qui).
- Il Governo presenta divergenze interne su importanti progetti per il Paese (ad es. TAV).
A questo punto quale potrebbe essere il giudizio di Moody’s?
- L’attuale valutazione di outlook stabile consente, qualora il giudizio non sia sufficiente, a portare questo parametro in negativo, senza abbassare ulteriormente il rating e rimandando a ulteriori decisioni future.
- Il giudizio di Fitch e Standard & Poor’s di un notch (livello) superiore funge da polo di attrazione e quindi disincentiva la casa di rating a distanziarsi ulteriormente dalle altre due case di valutazione.
- Seppur non vi siano ragioni concrete, Moody’s potrebbe ammorbidire la criticità del passato, citando un miglioramento della fase di rallentamento in Europa, evidente nel nostro Paese con una crescita delle esportazioni e della produzione industriale.
Quindi concludendo tutte le strade sono aperte, ma difficilmente si giungerà ad un abbassamento del rating al di sotto della soglia dell’Investment grade, che oltre a suscitare ondate di critiche porterebbe al sospetto di un inutile accanimento.
Probabile quindi un nulla di fatto con nessuna decisione intrapresa a livello di rating, esistono solo marginali probabilità di variazione dell’outlook.
L’appuntamento successivo sarà il 26 aprile quando Standard & Poor’s darà la propria valutazione.
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