22 Feb Aspettando Fitch – Cosa aveva detto l’8 gennaio sulle banche italiane
Questa sera il pronunciamento di Fitch sull’Italia
L’attuale valutazione di Fitch corrisponde a BBB con outlook negativo, alla pari di Standard & Poor’s; l’outlook negativo in genere sfocia in un abbassamento del rating, che quindi potrebbe essere portato a BBB- alla pari di Moody’s.
I mercati già in parte presuppongono una possibilità di abbassamento, anche se non completamente.
Quindi è possibile comunque qualche nervosismo in borsa tra le giornate di oggi e lunedì.
Infatti, già Fitch l’8 gennaio aveva messo sull’avviso che eventuali declassamenti avrebbero potuto influire sulle banche italiane. Lo abbiamo riportato nell’Osservatorio sui conti italiani uscito mercoledì 20 febbraio che vi riproponiamo di seguito.
Per scaricare integralmente il 33° Osservatorio cliccare qui
Rating: calma apparente
Il polverone sollevato dal declassamento di Moody’s e dalla revisione dell’outlook da parte di Standard & Poor’s nel corso del mese di ottobre si è ormai posato. DBRS, l’Agenzia di rating canadese, da sempre più generosa nei confronti dell’Italia e dell’Eurozona in genere, si è dimostrata ancora una volta benevolente nel confronto del nostro paese mantenendo il giudizio BBB High.
Il rischio era che Fitch, pur non avendo alcun intervento calendarizzato, modificasse la propria visione sull’Italia, peggiorandone il giudizio di merito.
Qualche avvisaglia a inizio anno in realtà c’era stata: l’8 gennaio, riferendosi alle banche italiane, Fitch aveva messo sull’avviso che una riduzione del rating sovrano di un gradino avrebbe molto probabilmente generato un declassamento di una serie di banche italiane. Aveva inoltre aggiunto che, nel caso di un declassamento dell’Italia di due livelli, la maggior parte dei rating delle banche sarebbe stato altamente vulnerabile, con probabili svalutazioni generalizzate.
Nulla di tutto ciò è avvenuto, Fitch ha mantenuto il rating BBB negativo alla pari di Standard & Poor’s, grazie anche all’adesione del Governo alle prescrizioni di bilancio della Commissione Europea. Ora però il timore di un declassamento ritorna plausibile, visto che nel frattempo l’Italia è entrata in recessione tecnica con il PIL degli ultimi due trimestri 2018 in contrazione.
Il responso di Fitch è ormai vicino, uscirà a fine settimana il 22 febbraio; seguirà una nuova valutazione di Moody’s il 15 marzo, mentre il 26 aprilesarà la volta di Standard & Poor’s.
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