
25 Mag PETROLIO USA: scorte giù e trivelle su
Calano ancora le scorte di petrolio negli Stati Uniti e fin qui nulla di nuovo, abbiamo già detto in altre occasioni che si tratta di un calo stagionale (vedi ad esempio qui) e si conferma il fatto che quest’anno il calo sta avvenendo con una discesa più ripida di quella dell’anno scorso.
Probabilmente entro un paio di mesi la linea azzurra delle scorte potrebbe entrare nella zona grigia della media a 5 anni, con la conseguenza di nuovi entusiasmi di mercato che potrebbero spingere al rialzo le quotazioni.
Al tempo stesso non conosce tregua la produzione di shale oil negli Stati Uniti, che settimana dopo settimana segna un aumento degli impianti in funzione; ciò significa che le attuali quotazioni di petrolio sono pienamente compatibili con le produzioni di petrolio non convenzionale degli Stati Uniti.
La parola passa quindi all’OPEC che nel meeting di Vienna di quest’oggi approverà il prolungamento della riduzione di produzione.
Come abbiamo già avuto modo di dire, non basterà il solo prolungamento a far cambiare rotta al mercato, ma sarà necessario anche un “colpo d’ala” (si veda qui l’articolo) con un aumento del contingentamento del 20% per poter spingere i prezzi verso i 60 dollari al barile.
Nelle prime battute di quest’oggi, 25 maggio, le quotazioni sono poco sotto la resistenza di 52 dollari con un recupero sul movimento negativo di ieri. Le probabilità per un proseguimento al rialzo verso 55 dollari o al ribasso verso 50 prima e 47,50 dollari poi sono equamente ripartite al 50% in funzione della decisione OPEC; attenzione al “Sell on news”!
Analizzeremo meglio le decisioni OPEC in un articolo successivo.
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