11 Mag ITALIA maglia nera
Ultima, ancora una volta! L’Italia non cresce, e continuerà a non farlo, anche a dispetto delle dichiarazioni del Ministro dell’Economia.
A sancirlo ancora una volta le stime di primavera dell’Unione Europea che pur vedendo un miglioramento sui conti pubblici vedono un debito che non scende e una crescita che resta a valori decimali, al di sotto dell’unità.
Emblematica la cartina in alto in cui le gradazioni di verde indicano il valore percentuale di crescita, dove valori più chiari indicano una crescita più forte mentre quelli più scuri mostrano valori più contenuti. Il verde scuro dell’Italia mostra che in tutta l’Unione Europea il nostro Paese è quello che cresce meno, al di sotto dell’1%. Meglio di noi si piazzano anche Grecia, Portogallo, Spagna.
Il grafico qui sopra, invece, pone a confronto per gli anni 2017 e 2018 le stime del Governo (blu), della UE (verde), dell’FMI (giallo) e dell’Ocse (arancione). Il più ottimista per l’anno in corso è il Governo con l’1,10%, livello che l’Unione Europea vede raggiungere solo nel 2018.
Nel frattempo l’Unione Europea stima una crescita media fra tutti i paesi dell’1,7% nel 2017 e 1,8 nel 2018; praticamente il doppio dell’Italia.
Fra le ragioni della bassa crescita vengono citate le incertezze politiche e la continua debolezza del settore bancario. Qui il passo del documento UE: Political uncertainty and the slow adjustment in the banking sector represent downside risks to Italy’s growth prospects. By contrast, the currently high confidence in manufacturing might imply stronger external demand than assumed in the forecast.
Analizzeremo più ampiamente i dati economici italiani nel prossimo Osservatorio trimestrale che uscirà il 25 maggio. (Si veda anche la pagina dedicata).
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