26 Gen Effetti speciali sul debito pubblico
Ho messo un post-it sopra la mia scrivania: “Promemoria sul debito pubblico: ci stupiranno con effetti speciali”. Già; non voglio dimenticarmene quando fra una ventina di giorni verrà pubblicato il dato sul debito pubblico di fine 2014.
Il debito pubblico in Italia è di fatto sempre aumentato – non prendiamo qui in considerazione il dato del rapporto tra debito e PIL che è andato un po’ meglio, diminuendo dal 1999 al 2004 e poi nel solo 2007 – la tabella qui ci mostra l’evoluzione del debito, il suo incremento e il confronto con l’inflazione, aggiornando il dato alla rilevazione di novembre 2014.
Come è possibile osservare l’incremento del debito pubblico dei primi 11 mesi del 2014 sarebbe pari a 90 miliardi, il secondo dato della serie dopo l’incremento di 106 miliardi avvenuto nel 2009.
Ma il dato finale non sarà così, in base alle proiezioni Mazziero Research il mese di dicembre 2014 riporterà una riduzione del debito di oltre 30 miliardi; il dato finale infatti dovrebbe aggirarsi tra 2.123 e 2.128 miliardi, con una lettura media che potrebbe essere di 2.126 miliardi.
Il calo del debito a fine anno è ormai un fenomeno consueto e contribuisce all’abbellimento dei conti pubblici di fine anno (window dressing); le ragioni di questa riduzione del debito sono diverse, ma in qualche modo contribuiscono anche i versamenti delle imposte locali, che dovranno essere successivamente trasferite ai comuni e alle regioni.
È naturale che per ogni Governo un miglioramento di questo tipo costituisce un fatto troppo ghiotto per non essere adeguatamente propagandato… e quindi per evitare di esultare troppo dovrò tenere in evidenza il post-it: “Promemoria sul debito pubblico: ci stupiranno con effetti speciali”.
Nota: il 16 febbraio uscirà l’Osservatorio sui dati economici a fine 2014, liberamente scaricabile nella sezione Osservatorio debito pubblico del sito Mazziero Research.
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