05 Lug Come scegliere i propri investimenti azionari
Si sta lavorando su alcuni nuovi prodotti per il sito e, in vista di questo sviluppo, si voleva cercare di spiegare che cosa aspettarsi dalle analisi che verranno prodotte. Essere indipendenti e rigorosi è una necessità per chi pretende di vendere le proprie analisi, ma altrettanto importante è spiegare i propri metodi per permettere a chiunque di valutare l’occasione o meno di acquistarle.
Forse il termine “metodo” non è il termine giusto, nel senso che non si deve pensare all’utilizzo di un meccanismo automatico per generare gli investimenti giusti. Quello che serve è, invece, una serie di regole che vanno rispettate, ma che lasciano spazio all’identificazione di investimenti basati su un misto di considerazioni sia quantitative che qualitative.
Si potrebbe riassumere i criteri utilizzati nella selezione dei settori d’investimento e delle singole società nel seguente modo:
- Uno scenario apparentemente favorevole a livello macroeconomico per il settore in questione;
- La presenza di diverse società quotate di un certo spessore;
- Segni di sottovalutazione risultanti dall’andamento ciclico naturale delle aziende (o per un qualsiasi altro motivo);
- La ragionevole speranza che alcune società appartenenti al settore siano in grado, grazie alla loro buona gestione, di attraversare anche periodi di crisi molto forte per poi approfittare del miglioramento atteso in futuro.
Dietro a quei quattro punti, però, si nasconde anche un mondo di curiosità professionale, approfondimenti di temi molto vari e, senz’altro uno studio rigoroso basato su criteri fondamentali delle singole società.
Prendiamo i quattro punti individualmente per spiegare meglio che cosa si sta cercando di fare:
Lo scenario favorevole a livello macroeconomico
Questo significa che gli studi e le letture effettuate hanno evidenziato delle possibilità interessanti per un determinato settore. Tipicamente c’è stato un rallentamento ciclico ma si prevede una ripresa nel breve-medio periodo. È fondamentale capire se ci sono motivi per i quali il settore potrebbe non riprendersi più: se qualcosa è fondamentalmente cambiato rispetto alla domanda e l’offerta per quello che viene prodotto da quel settore, forse è meglio lasciare perdere. È utile, però, riconoscere che è solo una forte crisi che fa nascere delle buone occasioni d’investimento e per molti settori la riduzione della capacità produttiva è un meccanismo naturale che corregge un eventuale squilibrio.
Società quotate
Se non esistono almeno 3 – 4 società di un certo spessore (diciamo una capitalizzazione superiore a 100 € milioni), sarà difficile ottenere una visione abbastanza completa del settore. Ovviamente, è anche importante che ci siano delle società verso le quali indirizzare i propri investimenti.
Segni di sottovalutazione
Questa parte del processo è la parte “quantitativa”, nel senso che per identificare una società sottovalutata, bisogna studiare i bilanci. La Mazziero Research utilizza criteri di valore fondamentale che hanno origine nel lavoro di Benjamin Graham e David Dodd, autori del libro “Security Analysis”, pubblicato per la prima volta nel 1934. L’enfasi è sull’andamento nel medio-lungo periodo dei conti delle società: si utilizzano medie di dati per almeno gli ultimi 7 anni (ove esistono). Si possono utilizzare periodi più brevi, ma i risultati dell’analisi sono da considerarsi meno attendibili. Questo approccio viene utilizzato oggi nel così-detto CAPE (cyclically-adjusted price/earnings ratio), che cerca di utilizzare delle medie dei risultati per eliminare l’effetto degli alti e bassi del ciclo commerciale; la ragione di ciò sta nel fatto che se si analizza soltanto l’ultimo conto economico della società può farla sembrare sotto o sopravalutata in un determinato momento.
La speranza di sopravvivenza
Questo aspetto pone l’attenzione sulla solidità patrimoniale delle società che risultano sottovalutate al punto precedente. La domanda, in parole povere, è: se un’eventuale crisi continua oltre il prossimo anno o due, questa società sarà in grado di reggere? Gli aspetti importanti sono la leva finanziaria (cioè il livello di indebitamento), e, legata a quest’ultima, la copertura della spesa per interessi.
La negatività e l’investimento
La sottovalutazione spesso trae origine da una serie di previsioni di esperti sull’ulteriore peggioramento della crisi. Sono quelli i momenti in cui bisogna avere il coraggio di credere nei dati raccolti e nelle analisi effettuate. Come diceva un vecchio analista: “Puoi avere belle notizie o prezzi bassi, ma non tutti e due!”
Come sarà facile intuire, non è una cosa da poco identificare delle società che soddisfino tutti i criteri esposti sopra. È anche per questo che la Mazziero Research pubblica relativamente poche analisi: il lavoro per arrivare alla decisione finale d’investimento è lungo e non sempre ha un esito favorevole.
Il parere del guru
È utile anche richiamare l’attenzione al fatto che analisi di questo genere non dovrebbero essere considerati come “pareri di un guru”. Quello che conta è lo studio che viene effettuato e come viene presentato. Gli studi vengono effettuati cercando sempre di interpretare in maniera prudente le variabili presenti; così facendo si può perdere qualche occasione di guadagno, ma si spera allo stesso tempo di evitare delle grandissime perdite. Quello che si cerca di fare in ogni consiglio d’investimento è di identificare quel “margine di sicurezza” a cui teneva così tanto Benjamin Graham.
Nonostante quanto sopra, i fattori negativi che potrebbero influenzare negativamente su un determinato investimento ci sono sempre e non si possono eliminare. Il punto è di capirli e bilanciarli all’interno del proprio portafoglio.
Per gli obbligazionisti
In parte, queste tecniche possono essere utili anche per chi investe in obbligazioni, in quanto permettono di dare un’indicazione della forza patrimoniale della società, nonché la sua capacità di generare abbastanza flusso di cassa e risultati operativi per coprire la spesa per interessi. È tra gli obiettivi della Mazziero Research a fornire degli studi utili per chi investe in obbligazioni; speriamo di avere notizie al riguardo nei prossimi mesi.
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