16 Feb Esistono davvero timori di inflazione?
Da oltre un triennio gli economisti si dividono tra coloro che vedono un aumento di inflazione, derivante dal permeare delle politiche espansive delle banche centrali nell’economia reale e dalla domanda di beni dei paesi in via di sviluppo, e coloro invece che vedono un pericolo di deflazione derivante dall’esaurimento della leva monetaria, dalle misure di austerità e dalla carenza di domanda di beni dei paesi sviluppati.
Il Governatore della BCE Mario Draghi, durante la conferenza stampa del 7 febbraio scorso ha affermato che: “I tassi di inflazione sono diminuiti ulteriormente, come anticipato, e si prevede che questa scenda al di sotto del 2% nei prossimi mesi. Nel corso della politica nell’orizzonte temporale rilevante, le pressioni inflazionistiche dovrebbero rimanere contenute. […] Nel complesso, questo permette alla nostra politica monetaria di restare accomodante.”
E sembrerebbe proprio essere così, sebbene dal 2005 ad oggi l’inflazione abbia eroso il 17% del potere di acquisto delle famiglie italiane, di cui il 9% negli ultimi tre anni; nel solo mese di gennaio il tasso di inflazione è sceso di ben il 2% portando il dato annuo dal 3% al 2,4%; allo stesso tempo l’inflazione acquisita per l’intero anno 2013 segna al momento un modesto 0,8% (quest’ultimo dato è ancora poco significativo, è probabile che tenda ad aumentare nel corso dell’anno).
In realtà occorre notare che tradizionalmente gennaio è un mese di discesa dell’inflazione, condizionata dalla campagna dei saldi post-festività (si veda la figura); il medesimo fenomeno si è presentato a gennaio 2012 con un -1,8%, a gennaio 2011 con un -1,6% e a gennaio 2010 con un -1,5%.
Il fatto che la diminuzione del tasso di inflazione nel mese di gennaio si presenti sempre in crescita nel corso degli ultimi tre anni è un sintomo dell’acuirsi della crisi nei consumi, dato che i saldi di fine stagione tendono ad essere sempre più aggressivi per poter attirare clienti sempre più restii.
E’ abbastanza probabile che nei prossimi mesi assisteremo a valori maggiori dell’indice dei prezzi al consumo, con un febbraio fiacco e un balzo notevole nel mese di marzo, quando inizieranno le spese dovute al cambio di stagione.
L’appuntamento per una prossima riduzione dell’inflazione è fissato a luglio, naturalmente in occasione dei saldi estivi.
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