24 Feb Il cerchio si stringe
L’ex-Premier, Enrico Letta, l’ha ripetuto più volte nel corso del suo mandato: “I conti sono in ordine”, eppure il nuovo Governo Renzi non fa tempo a giurare che già fioccano dichiarazioni su nuove imposizioni fiscali.
L’ultima in ordine di tempo, ma sicuramente ne seguiranno molte altre, è quella del Sottosegretario di Stato Delrio che in un’intervista ha affermato: “Se una signora anziana ha messo da parte 100 mila euro in Bot non credo che se le togli 25 o 30 euro ne avrà problemi di salute”.
Ora è chiaro che non si riferiva soltanto ai Bot, ma alle rendite finanziarie in genere, dato che per quanto riguarda i Bot della “signora anziana” già oggi quei 100 mila euro rendono in un anno 86 euro, dopo che lo Stato ne ha preso in bolli e tasse 284 e la banca ne ha trattenuti 300.
Ma la manovra è a tenaglia; il Governatore della Banca d’Italia Visco conversando a Sidney con i giornalisti sul neo-Ministro dell’Economia Padoan commenta: “viene dall’Ocse, ha appena firmato il rapporto Going to Growth e quindi sa bene, come dice il commissario europeo Olli Rehn, quel che si deve fare”.
E di Padoan si cita la propensione per le patrimoniali, in linea con le convinzioni dei grandi enti sovranazionali (Ocse e FMI) e con l’orientamento tedesco secondo cui l’Italia ha il “dovere” di tassare i patrimoni per riportare all’equilibrio i conti pubblici.
In buona sostanza:
- Il precedente Governo Letta ha più volte affermato che i conti erano in ordine, una convinzione che sembra non avere grande fondamento.
- Per rispettare il tetto del 3% deficit/Pil occorrono nuove tasse.
- L’obiettivo prescelto è quello delle rendite finanziarie; poco importa se sono già gravate da numerosi prelievi e che si tratti di risparmi su redditi che a suo tempo furono già tassati.
- Non si tratta di un’opzione, ma di un preciso ordine di regia già definito a livello europeo.
Sul quarto punto si può constatare come l’Osservatorio della Mazziero Research, pubblicato 10 giorni fa, fosse in linea con i fatti di questi giorni; di seguito si riporta il commento.
Il cerchio si stringe.
La prima avvisaglia fu a marzo dello scorso anno, quando Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, dichiarò che il prelievo forzoso dei conti bancari a Cipro poteva costituire un modello per la soluzione della crisi in Europa; affermazione poi mitigata da una ritrattazione di circostanza.
Poi a ottobre, nel riquadro 6 del Fiscal monitor del Fondo Monetario Internazionale si poteva leggere che: “una misura per riequilibrare la sostenibilità del debito può essere quella di applicare una tassa “una tantum” sulla ricchezza; affinché riesca deve essere applicata con tempestività, per evitare fughe di capitale, e vi deve essere la convinzione che si tratterà di una misura straordinaria che non verrà ripetuta.” Il box si concludeva con una stima dell’aliquota del prelievo necessaria a riportare una quindicina di paesi dell’Eurozona ai livelli pre-crisi: il 10%.
Infine è stata la volta della Bundesbank che in un documento di gennaio ricordava: “sono gli Stati i principali responsabili delle politiche fiscali ed economiche nazionali, mentre è esclusa un’assunzione di responsabilità da parte di altri Stati attraverso una politica monetaria unica; sono quindi i contribuenti dei rispettivi Stati a dover rispondere del proprio debito sovrano. Pertanto qualora i problemi di solvibilità non possano essere risolti, i contribuenti stessi potranno essere chiamati a sopportare i rischi finanziari delle loro stesse decisioni di investimento in linea con i principi dell’economia di mercato. L’intervento comunitario verrà limitato alla difesa della stabilità finanziaria della zona euro nel suo insieme.”
Il cerchio ormai lascia sempre meno margini di manovra.
Fonti:
Corriere.it – Visco: «Padoan viene dall’Ocse, sa bene quello che si deve fare»
Ansa.it – Delrio, non sforiamo 3% Valutiamo tasse sui Bot
IlGiornale.it – Prepariamoci, con Padoan ci sarà una patrimoniale
Mazziero Research – Osservatorio sui dati economici italiani – Italia: economia a fine 2013
All’interno dell’Osservatorio è possibile trovare numerosi dati e commenti sullo stato di salute dell’economia italiana.
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