Valzer lento per l’argento

Valzer lento per l’argento

Il 2016 è iniziato con il risveglio di molte commodity, fra queste in prima fila l’oro che, trainato dalla ricerca di porti sicuri per l’investimento e da un dollaro non troppo tonico, ha messo a punto un rialzo che si mantiene nell’ordine del 15%.

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Buono anche il risultato dell’argento, che dopo aver costruito una base tra novembre e febbraio nella zona di prezzo tra 13,70 e 14,50 ha innestato una corsa sino a lambire i 16 dollari l’oncia.

Pur avendo imboccato il percorso rialzista in ritardo rispetto all’oro, la conformazione di accumulo sui minimi e lo sviluppo successivo delle quotazioni, lasciava intravedere un’analogia di risultati con il metallo giallo.
Una speranza vana, in quanto l’argento ha iniziato una sorta di valzer lento, con le quotazioni che hanno oscillato in un’ampia zona tra 14,70 e 16,20 dollari l’oncia.

Pur con un risultato che da inizio anno è poco sotto il 10%, viene da domandarsi se davvero il metallo bianco abbia l’intenzione di continuare il rialzo intrapreso, oppure se sia stato un ulteriore fuoco di paglia come avevamo già visto tra settembre e ottobre dello scorso anno.

Per avanzare qualche ipotesi dobbiamo analizzare le condizioni di contorno: la prima considerazione è che durante la settimana scorsa si è formato l’incrocio rialzista delle medie mobili a 50 e 200 periodi, evidenziato da un cerchio nel grafico.
Ricordiamo che l’incrocio aureo, golden cross per gli anglosassoni, è osservato dai gestori di lungo termine per individuare l’inizio di una tendenza rialzista.

Le quotazioni, nella seduta prima dell’inizio delle festività pasquali, sono giunte a lambire la media mobile a 50 periodi per poi recuperare parte della discesa formando un hammer, letteralmente martello, che rappresenta una figura di inversione di breve termine.
Non è escluso, pertanto, che assisteremo a un nuovo movimento verso i 16 dollari l’oncia, ma solo il superamento di 16,20 dollari, si veda la linea orizzontale tratteggiata nel grafico, potrà ridestare la tendenza rialzista con obiettivi intorno a 17,50 dollari.

Dal punto di vista della domanda e offerta, il Silver Institute, l’associazione che riunisce gli operatori della filiera dell’argento, non ha ancora pubblicato i dati relativi al 2015, ma quelli relativi al 2014 mostravano un mercato sostanzialmente in equilibrio, con una produzione di 1.062 milioni di once e un utilizzo di 1.067 milioni.
Tuttavia nel corso dell’estate del 2015 le agenzie di conio statunitensi e australiane hanno avuto diverse difficoltà ad approvvigionarsi di argento e a far fronte alla forte domanda di monete.

Ciò farebbe quindi pensare che il mercato si stia assottigliando facendo fatica a soddisfare la richiesta di argento.

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Un ultimo elemento da considerare è il rapporto tra il prezzo dell’oro e dell’argento. Il grafico, pubblicato da Goldprice, mostra il suo andamento nel corso degli ultimi vent’anni ed è possibile osservare che il livello di 80 ha sempre costituito un punto di inversione e di ritorno verso una zona posta tra 45 e 55.

Quest’anno il rapporto tra oro e argento dopo aver superato 80, si è solo parzialmente ridimensionato e attualmente si trova intorno a 78.

Pur considerando che sarà l’oro a trascinare le quotazioni dell’argento è abbastanza plausibile che l’argento nei suoi movimenti di prezzo tenderà a sovraperformare il metallo giallo. Una ragione in più per non dimenticare questo metallo prezioso nella diversificazione dei nostri investimenti.

 

 

Maurizio Mazziero
maurizio@mazzieroresearch.com

Fondatore della Mazziero Research, socio Professional SIAT (Società Italiana di Analisi Tecnica), si occupa di analisi finanziarie, reportistica e formazione. Partecipa al Comitato di Consulenza di ABS Consulting, collabora con OROvilla per le dirette social settimanali e la redazione del mensile ORONews. Autore di numerosi libri, fra cui “Investire in materie prime” e “Guida all’analisi tecnica”, viene spesso invitato come esperto di mercati ed economia in convegni, seminari e programmi radiotelevisivi; pubblica trimestralmente un Osservatorio sui dati economici italiani.

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