Petrolio: attenti al piano di accumulo!

Petrolio: attenti al piano di accumulo!

Rispondiamo di seguito a un quesito rivolto da un cortese lettore, il quale notando il ritorno del petrolio ai prezzi di inizio 2009 chiedeva circa l’opportunità di iniziare a costruire un investimento di medio-lungo termine attraverso un piano di accumulo.

Per piano di accumulo si intende il versamento periodico di tranche modeste ottenendo i seguenti vantaggi:

  1. Costruire un capitale con l’investimento diluito nel tempo;
  2. Mediare nel corso del tempo il prezzo di carico delle posizioni.

L’idea è interessante di per sé, ma quando la si applica alle materie prime occorre tenere conto di alcuni aspetti specifici di questo settore.

È importante osservare la forma della curva forward e i differenziali di prezzo fra i vari future che costituiscono il sottostante dell’investimento, molto probabilmente svolto con ETC.

Per conoscere meglio questo argomento vi invitiamo alla lettura dell’articolo La curva forward.

Quando la curva si trova in contango (i prezzi sono via via più elevati man mano che ci si allontana con le scadenze) il mantenimento dell’investimento ha un costo che è dato dal cosiddetto Roll Yield negativo (si veda la figura).

Roll Yield

Relativamente al petrolio, e quindi al quesito del nostro lettore, certamente i prezzi sono interessanti, ma occorre considerare che:

  1. Il mercato petrolifero è cambiato in modo strutturale e gli effetti di sovracapacità continueranno per un certo tempo;
  2. L’Arabia saudita sta facendo un’operazione di dumping nei confronti degli Stati Uniti; fintantoché insieme agli altri membri Opec non ridurrà la produzione difficilmente il prezzo potrà salire in modo concreto.

Ciò significa che il prezzo potrà anche salire, ma difficilmente vi sarà lo sviluppo di un trend rialzista sostenibile.

Riguardo al piano di accumulo di medio termine bisogna considerare il forte effetto contango della curva forward del petrolio.

Il Roll Yield in questi giorni (seconda metà di dicembre 2015) è negativo per circa 1-1,1 dollari al mese, che corrisponde a questi prezzi del petrolio (35,5 dollari) a circa il 3%.

Il risultato è che, a parità di condizioni, fra un mese occorrerebbe una performance di almeno il 3% per iniziare a guadagnare, fra due mesi almeno il 6% e così via; in capo a un anno occorrerebbe un recupero dei prezzi di quasi il 40% per riuscire solamente andare a pareggio.

Sebbene non sia impossibile da questi prezzi ottenere un rialzo del 40%, non è possibile prevedere quando ciò possa accadere; poiché come abbiamo visto il dover attendere in un investimento commodity costa, l’idea brillante di costruire un piano di accumulo avrebbe alte probabilità di tramutarsi in una cocente delusione.

Maurizio Mazziero
maurizio@mazzieroresearch.com

Fondatore della Mazziero Research, socio Professional SIAT (Società Italiana di Analisi Tecnica), si occupa di analisi finanziarie, reportistica e formazione. Partecipa al Comitato di Consulenza di ABS Consulting, collabora con OROvilla per le dirette social settimanali e la redazione del mensile ORONews. Autore di numerosi libri, fra cui “Investire in materie prime” e “Guida all’analisi tecnica”, viene spesso invitato come esperto di mercati ed economia in convegni, seminari e programmi radiotelevisivi; pubblica trimestralmente un Osservatorio sui dati economici italiani.

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